Dalle tenebre alla luce

683 dalle tenebre alla luceIl profeta Isaia riferisce che il popolo eletto d'Israele sarà portato in cattività. La prigionia era più che oscurità, era una sensazione di abbandono nella solitudine e in un luogo sconosciuto. Ma Isaia ha anche promesso per conto di Dio che Dio stesso sarebbe venuto e avrebbe cambiato il destino delle persone.

Ai tempi dell'Antico Testamento, il popolo attendeva il Messia. Credevano che li avrebbe liberati dalla cupa prigionia delle tenebre.

Circa settecento anni dopo era giunto il momento. L'Emmanuele promesso da Isaia, "Dio con noi", nasce a Betlemme. Alcuni ebrei speravano che Gesù avrebbe liberato il popolo dalle mani dei romani, che occupavano la terra promessa e la tenevano sotto stretto controllo.

Durante quella notte i pastori pascolavano le loro pecore nei campi. Hanno vegliato sulla mandria, proteggendoli dagli animali selvatici e proteggendoli dai ladri. Erano uomini che svolgevano il loro lavoro in piena oscurità anche di notte. Nonostante il loro lavoro responsabile, i pastori erano considerati estranei alla società.

Improvvisamente una luce brillante brillò intorno a lei e un angelo annunciò ai pastori la nascita del Salvatore. Lo splendore della luce era così forte che i pastori rimasero storditi e spaventati da una grande paura. L'angelo la confortò con le parole: «Non temere! Vedi, io ti dico una grande gioia che accadrà a tutti gli uomini; poiché a voi oggi è nato il Salvatore, che è il Signore Cristo, nella città di Davide. E questo è un segno: troverai il bambino avvolto nei pannolini e adagiato in una mangiatoia» (Luca 2,10-12).

L'angelo messaggero e con lui un folto gruppo di angeli lodarono Dio e gli diedero onore. Dopo che se ne furono andati, i pastori si avviarono subito in fretta. Trovarono il bambino, Maria e Giuseppe, proprio come l'angelo aveva promesso loro. Dopo aver visto e sperimentato tutto, ne hanno parlato con entusiasmo a tutti i loro conoscenti e hanno lodato e lodato Dio per tutto ciò che è stato detto loro su questo bambino.

Questa storia mi tocca e mi rendo conto che, come i pastori, ero una persona emarginata. Nato peccatore ed estremamente contento che sia nato Gesù il Salvatore. Non solo questo, ma attraverso la sua morte, la sua risurrezione e attraverso la sua vita, mi è permesso di partecipare alla sua vita. Sono passato con lui dalle tenebre della morte alla luce splendente della vita.

Anche tu, caro lettore, puoi, una volta sperimentato questo, vivere con Gesù in piena luce e lodarlo e lodarlo. La cosa buona è farlo con una folla di credenti e condividere la buona notizia con gli altri.

Toni Püntener